Le imponenti mura alberate rinascimentali che la circondano completamente, le strade medioevali fiancheggiate da torri ed eleganti negozi, le incantevoli chiese romaniche, si alternano a luminose piazze. Privo di traffico, il centro storico di Lucca offre la possibilità, al visitatore, di immergersi in una rara atmosfera antica che permette di riappropriarsi di una sensazione di tempo e di spazio non concessa dalle moderne città dei nostri giorni.
La visita a Lucca può cominciare con Piazza S.Michele in Foro, con l’omonima chiesa romanica, si prosegue per Piazza Napoleone, dalla quale si possono ammirare Palazzo Ducale e il Teatro del Giglio e il Duomo di S.Martino, meta fondamentale per i pellegrini medioevali che da qui passavano per venerare l’immagine del “Volto Santo” di Cristo, ancora oggi simbolo della città. All’interno della sacrestia, possibilità di ammirare (ingresso a pagamento) il celebre sarcofago di Ilaria del Carretto, opera di Jacopo della Quercia.
Attraverso le caratteristiche vie medioevali, tra le quali la principale Via Fillungo si arriva a Piazza Anfiteatro, fondata sui resti dell’antica arena romana, rimane uno dei luoghi più pittoreschi della città. Da non perdere Torre Guinigi, unica nel suo genere, conserva sulla sua sommità un suggestivo giardino pensile alberato, la Basilica di S.Frediano, una delle più antiche chiese cittadine caratterizzata dal bel mosaico in facciata. La visita si conclude con un giro sulla cerchia di mura cinquecentesche, un tempo difesa contro il nemico, oggi divenute un parco pubblico da percorrere a piedi, in bicicletta o in carrozza.
Nel borgo famoso per il suo vino si può ammirare una splendida cinta muraria e una bellissima fortezza. Montecarlo è un incantevole borgo immerso nelle colline della Lucchesia noto per la produzione di un ottimo vino.
Il vino di Montecarlo
Apprezzato già nel XV secolo, è un vino che si accompagna bene anche ai piatti di mare. Situata a sud della provincia di Lucca, al confine con la circoscrizione di Pistoia, la DOC Montecarlo racchiude al suo interno la zona di maggiore tradizione vinicola dell’intera area. Il nome lo prende proprio dall’antica borgata di Montecarlo, a metà strada circa con Montecatini, arroccata sul rilievo che separa la Val di Nievole dalla piana di Lucca e circondata da fertili vigenti. Già noto ed altamente apprezzato in passato (Papa Gregorio XII ne tesseva le lodi agli inizi del XV secolo), il vino di Montecarlo gode tutt’ora di ottima reputazione nel panorama vinicolo regionale e non solo, tanto da essere considerato uno dei tesori dell’enologia toscana. La superficie vitata vede la presenza di numerose varietà, molte delle quali di origine transalpina (Pinot gris, Pinot noir, Semillion, Roussanne, Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon), giunti da queste parti sul finire del XIX secolo grazie alla passione di Giulio Magnani, titolare dell’allora Fattoria Marchi Magnani (oggi Mazzini), che proprio in Francia andò per studiare vitigni e tecniche di vinificazione. Queste, assieme ad uve locali, sono sapientemente dosate per ottenere le cinque tipologie previste dal Disciplinare. I vini di Montecarlo risultano molto equilibrati e profumati, dotati di una spiccata personalità, e ben si accompagnano sia alla cucina di mare (il Bianco) che a piatti della gastronomia locale più tipica.Fonte: www.turismo.intoscana.it
Itinerari nell’antica repubblica marinara
Agli Etruschi risalirebbe il nome Pisa, il cui significato sarebbe quello di “foce”, ossia sbocco del fiume al mare. Pisa, nota in tutto il mondo per la sua torre, vanta una storia millenaria che vede il suo maggiore splendore all’epoca delle Repubbliche Marinare. È uno scrigno di tesori artistici le cui chiese romaniche e gotiche, le piazze e i palazzi esaltano i quartieri tracciati dai Lungarni e dalle antiche strade. Chi visita Pisa scoprirà non solo arte, cultura e storia, ma ambienti naturali dove il parco di Migliarino-San Rossore, il Litorale e il Monte Pisano, costruiscono un palcoscenico di particolare suggestione.
L’antica tradizione marinara della Repubblica Pisana rivive dal 1956, ogni 4 anni nella Regata Storica che vede le imbarcazioni delle quattro antiche repubbliche (Pisa, Venezia, Genova ed Amalfi) sfidarsi sull’Arno. Ma la città offre altre bellezze: il Battistero che si erge di fronte alla facciata del Duomo e, sulla medesima piazza, detta “dei Miracoli”, si trova il Camposanto Monumentale e la Cattedrale, capolavoro assoluto dell’architettura romanico-pisana, costruito a partire dal 1063, interamente ricoperto di marmo. Ed ecco la notissima Torre pendente, alta circa 56 metri.
Informazioni e consigli utili
È possibile prenotare visite guidate a piedi, in bicicletta, in pullman, in carrozza o a cavallo nel Parco Naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli che si estende sulla costa che va da Viareggio a Livorno, per una superficie di 23.000 ettari e tocca i territori dei comuni di Pisa, Vecchiano, San Giuliano Terme, Massarosa e Viareggio.
Spiagge dorate, un entroterra di piccoli borghi e parchi naturali da scoprire, un clima mite e una vita notturna ricca di di spettacoli e intrattenimento: tutto questo è la Versilia, meta ideale di vacanze in estate e inverno.
Una lingua di costa lineare che si estende per una ventina di chilometri, racchiudendo le colline coltivate a ulivo e vite, l’area lacustre di Massaciuccoli, le cime delle Apuane, e la presenza di siti archeologici, pievi romaniche, borghi medievali, fortezze e castelli, testimoniano la lunga storia di questo territorio abitato fin dal Neolitico. In estate si danno appuntamento scrittori, artisti, uomini di spettacolo e un gran numero di appassionati del patrimonio culturale. In inverno manifestazioni culturali letterarie e cinematografiche richiamano qui specialisti e curiosi.
Itinerario tra le bellezze dei boschi di castagne fino a San Pellegrino in Alpe
Quattro tappe per immergersi in una realtà unica. Tanti gli elementi di interesse: natura ancora intatta, prodotti tipici della tradizione, sentieri poco battuti. Ecco cosa fare e dove andare.
Prima tappa
Seguendo il Serchio dai dintorni di Lucca verso la Garfagnana, si sale a un’altezza tale da incontrare i primi boschi di castagno, coltura documentata in questa zona fin dall’Alto Medioevo. Per comprendere il territorio e scoprire realtà uniche nel loro genere è consigliata la visita al Museo del Castagno di Colognora di Pescaglia. Qui sono conservate testimonianze della lavorazione e sfruttamento del castagno e offre l’opportunità di un percorso per la visita a un metato (essiccatoio delle castagne).
Seconda tappa
La Garfagnana non ebbe mai un’agricoltura redditizia, e per la povertà del suolo e per la suddivisione frammentaria dei terreni che non permetteva alle famiglie numerose di sostentarsi, l’unica soluzione era l’emigrazione. A testimonianza di tale fenomeno socio-economico così significativo, documentato fin dal XVII secolo, è il Museo della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione di Coreglia Antelminelli. Esso raccoglie una nutrita collezione di quelle statuine di gesso che permisero agli emigranti figurinai toscani di affermarsi all’estero e, non solo di sopravvivere, ma di raggiungere il successo.
Terza tappa
Sulle montagne dell’Appennino, così dure e così ricche di flora e fauna, si possono compiere interessanti escursioni e visite ai centri di educazione ambientale oggi costituiti nella convinzione che il territorio stesso costituisca una preziosa risorsa da conservare e valorizzare. A Colle Fobia, vicino Barga, e a San Romano Garfagnana, sede del Centro visitatori del Parco dell’Orecchiella, si trovano due strutture didattiche volte ad illustrare l’ambiente naturale della Garfagnana. È possibile camminare per giorni interi nei suoi 60.000 ettari di boschi, in cui si alternano castagni, carpini, cerri ontaniformi e betulle, per arrivare alla faggeta e poi alle brughiere ed alle praterie. I sentieri segnati dalla Comunità montana, che ha anche predisposto un itinerario in dieci tappe denominato Garfagnana Trekking, permettono di ammirare a piedi un territorio che il lupo e l’aquila reale stanno riconquistando.
Quarta tappa
A San Pellegrino in Alpe si può visitare il Museo Etnografico Don Luigi Pellegrini, che raccoglie le testimonianze della civiltà rurale dell’Appennino Tosco-Emiliano: attrezzi da lavoro agricolo, pastorale e artigianale, mobili, suppellettili. Da San Pellegrino è inoltre possibile abbracciare con lo sguardo, nelle giornate più limpide, un panorama completo della montagna lucchese dalla Garfagnana alle Apuane e, volgendosi a nord, si riescono a individuare tutte le vette appenniniche delle province emiliane. La zona raggiunge un’altezza s.l.m. dai 1500 ai 1700 metri ed è caratterizzata dal passaggio della vegetazione dal bosco alla distesa erbosa sfruttata come pascolo.